ccanto all'idioma
nazionale, in ogni regione d'Italia, come altrove, è sempre in vigore un linguaggio
particolare, comunemente detto « dialetto » o « vernacolo
», che ha il suo fondamento nella diversa origine delle stirpi ivi stanziatesi « ab
antico ». Vari elementi, quali il latino (plebeo), il greco, le lingue romanze e
germaniche, che si mescolarono ai primitivi linguaggi italici, contribuirono alla
formazione dei nostri dialetti, in maggiore o minore proporzione, a seconda delle regioni.
Nella regione laziale è naturale che vi abbia avuto maggiore influsso la lingua latina,
assorbita piu' facilmente dalle genti locali per ovvie ragioni. Studi di filologia romanza
fecero e promossero l'Ascoli, il Monaci, il D'Ovidio ed altri, alla fine del secolo
scorso. La scuola del Monaci rivolse le sue indagini particolarmente sui dialetti laziali.
Il vernacolo di Amaseno fu fatto oggetto di studio da parte di Carlo Vignoli, (nato a
Castro de' Volsci nel 1878 morto a Roma nel 1938), allievo dei Monaci e premiato
dall'Accademia dei Lincei per i meriti acquisiti nel campo filologico.
Il Vignoli ci ha
dato un lavoro pregevole e interessante, articolato in due volumetti
« Vernacolo
» e « Lessico di Amaseno », editi rispettivamente nel 1920 e nel 1926.
Ecco come l'autore nella prefazione del primo volume narra la sua paziente fatica: « Per
molti estati mi sono recato ogni mattina ad Amaseno; passavo le prime ore presso la
Fontana Grande, fingendo di leggere, ma in realtà vi rimanevo per sentire discorrere le
donne, che numerose convengono là a lavare e ad attingere acqua; e poiché, se si fosse
sospettata la cagione vera della mia presenza, le donne, messe in soggezione, avrebbero
fatto scempio del loro dialetto... e dell'italiano, ogni mattina ingoiavo con eroica
costanza molti bicchieri d'acqua. Poi entravo in paese, ove fino al mezzogiorno
sottoponevo alla prova più aspra la pazienza del Sig. Vittore Cantoni, del farmacista
Francesco Polidori e delle sue gentili figliuole... », Con tale eroica costanza il
Vignoli è ben riuscito nel suo intento di fissare le caratteristiche del nostro dialetto,
prima che questo imbastardisse per evoluzione naturale, lenta, ma irresistibile. Mentre
nel primo volumetto l'Autore esamina e codifica il fenomeno fonetico e morfologico della
parola, nel secondo invece ha raccolto un elenco cospicuo di voci dialettali,
scoprendocene anche il senso e l'origine etimologica. Veniamo cosi' a sapere che, ad
esempio:
Caùto
viene da cavus = foro; Iterza
da dies tertia = ier l'altro ; Abballe
da ad vallem = a valle, al basso ; Abbafa'
da vafa = soffocare per l'afa ; Abbela'
da ad-velare = velare, coprire; Scèrne'
da ex-cernere = vedere; Maddemane
da magis de mane = stamattina, di buon ora; Lurcio
da lurco-are = lurido ; Sfuzza
da ex-fuga = diarrea ; Gliotta
da guttula, glutta = goccia; Scella
da axilla = ascella ; Ruca
da eruca = bruco; Jenca da juvenca
= giovenca; Adducuella da ad-de-quo-velle
= in nessun luogo; Abbacchià da ad-baculum
= colpire a colpi di bastone; Appiccià
da ad-piceare = bruciare la pece e attecchire ; Assuppecà
da sub- plicare = piegare, affondare qualcosa nell'acqua; Assogna da axungia = sugna;
Spasa da expansa = piatto largo
; Fiarà da flagrare = avventarsi
con ardore o calore (fiara); Croglia
da corolla = corona, cercine; Calecara
da calcaria = fornace per la calce ; Cunia
da cunula = culla ; 'Nsurà
da uxor = prender moglie ; 'Nfonne
da infundere = bagnare, ecc.
Questi pochi esempi, scelti tra le molte voci e
locuzioni raccolte dall'Autore nei suoi due volumetti, bastano da soli a darci una chiara
e sufficiente idea del pregevole e interessante lavoro di C.Vignoli. Essi infatti
mostrano con evidenza come il latino sia per buona parte a base del dialetto di Amaseno,
anche se i vocaboli hanno subito quell'adattamento di suono e di forma, che era più
confacente all'indole del primitivo idioma italico della regione volsca.
Considerazioni sulla parola
"CIOPPA"
Tratto da: "Il Sangue Miracoloso di S.Lorenzo Martire" di P.Enrico
Giannetta - 1964
visualizzazioni
|