Chiesa di S.Sebastiano
La chiesa di S. Sebastiano è la minore delle chiese urbane; sorge nel centro storico lungo la via Nazionale, alla confluenza con il vicolo del Leone.
Non se ne conosce esattamente l'origine; si trova citata
per la prima volta nell'Inventario di Onorato Gaetani del
1491 tra le chiese allora esistenti in S. Lorenzo, ossia
Amaseno.
Se ne fa menzione poi in quello di S. Maria del 1533, dove appare come proprietà della Collegiata in questi termini: "Un'altra chiesa, ossia oratorio, situata nei confini della parrocchia e dedicata a S. Sebastiano con ogni sua proprietà di beni mobili ed immobili, presenti e futuri; i Canonici di S. Maria con l'Arciprete sono tenuti a celebrare ogni mese in detta chiesa, ossia oratorio".
La chiesa, di piccole dimensioni, a pianta rettangolare (10x5), con strutture murarie interamente rivestite dì intonaco tanto all'esterno che all'interno, fu restaurata nelle forme attuali l'anno 1888, a cura del canonico D. Cesare Corsi.
Il prospetto è coronato da un classico frontone triangolare aggettante con trabeazione e senza paraste di appoggio. Nel fregio vi è posta l'epigrafe dedicatoria: DEO IN HONOREM B. SEBASTIANI M.
In basso si apre un ampio portale rettangolare, formato di blocchi sagomati dì calcare e sormontato da una finestra a ventaglio, che funge da lunetta. Un piccolo campanile a vela s'innalza sulla sommità della parete laterale destra.
Linterno è molto semplice: un'aula rettangolare a soffitto piano, senza nessun elemento decorativo. Nella parete di fondo vi è un modesto altare settecentesco in muratura con un'edicola sovrastante, ornata di fregi a stucco. Nella nicchia è collocata una tela
centinata, raffigurante S. Sebastiano, dipinta molto probabilmente dal Fasolilli nella seconda metà del Settecento. Qui si conserva anche una statua di S. Sebastiano, scolpita in legno da Giuseppe Apponi nel 1888; sebbene l'artista si sia ispirato alla iconografia comune, tuttavia la sua creazione è piena di sentimento
religioso.
Il Santo è legato a un tronco d'albero con la mano destra ripiegata sopra la testa e la sinistra dietro la schiena; ha la faccia rivolta verso il
Cielo in contemplazione estatica, e il corpo nudo, coperto alla vita da un perizoma rosso e trafitto da tre frecce: una alla gola, un'altra al fianco destro e la terza alla coscia sinistra.
La composizione, di grande espressività, è movimentata da un gruppo di graziosi angeli: uno, librato in alto, recante una corona di lauro con una palma, altri due alla base, che sorreggono dei candelabri. Una ricca raggiera dorata fa da sfondo allo splendido gruppo scultoreo.
Molto popolare è la devozione al Santo, centurione romano, martirizzato sotto l'imperatore Diocleziano nell'anno 288, il quale insieme a San Rocco viene invocato per essere liberati "da tutti
li malori" che non trovano rimedio naturale.
Nella sala attigua alla chiesa ha sede la Confraternita di S. Sebastiano, la cui istituzione piuttosto recente risale agli ultimi anni del secolo scorso. I confratelli indossano come distintivo una veste bianca con fascia e bavero di colore rosso.
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